Quando mi chiedono di cosa mi occupo e rispondo che sono una psicologa, fioccano sempre tutta una serie di domande per capire a cosa può servire lo psicologo nella vita di una persona.
Queste conversazioni sono spesso particolarmente divertenti dato che, ovviamente, sento commenti di ogni tipo. “Io non credo nella psicologia”, come se fosse una religione. “Io non ne ho bisogno, risolvo i miei problemi da solo”, come se non si potessero attraversare momenti nella vita in cui da soli non si riesce ad avere una visione chiara di cosa ci rende insoddisfatti, tristi o privi di energia.
“E’ una vita che penso di cercare uno psicologo, ma ho paura che poi mi cambi troppo”, come se lo psicologo avesse il potere di cambiare una persona contro la sua volontà.
Mi rendo conto che esistono davvero molte “leggende metropolitane” sulla figura dello psicologo e sulla sua utilità. Allora cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Perché potresti avere bisogno di una psicologa
Si può decidere di fare un percorso con uno psicologo per lavorare sulla propria crescita personale.
In questo caso andare dallo psicologo, o faremmo meglio a dire il lavoro in collaborazione con lo psicologo, permette di ottenere un nuovo punto di vista su di sé.
Lo psicologo non essendo un amico o un famigliare può davvero agire da cassa di risonanza o da specchio su cui riflettersi per sviluppare nuove idee o nuove parti di sé che spesso rimangono nascoste per paura o incertezza.
Molte persone decidono di rivolgersi ad uno psicologo in momenti di crisi della propria vita in cui sentono di essere poco centrati o di trovarsi di fronte a delle difficoltà che non riescono a superare.
Spesso si tratta di momenti di tristezza profonda, scarsa vitalità o, come sempre più spesso accade nella nostra società, di elevato stress ed ansia.
Molti dei clienti che vedo nella mia pratica di psicologa mi contattano perché sentono un crescente senso di insoddisfazione rispetto ad alcuni ambiti della vita: per esempio nel lavoro, nell’università o più di frequente nelle proprie relazioni.
Tutti questi motivi sono un’ottima base per fare un lavoro di crescita personale in cui comprendere meglio le relazioni con sé stessi e con gli altri e per raggiungere una maggiore chiarezza sul nostro posto nel mondo.
Questo consente di avere una maggiore possibilità di scelta rispetto alla propria vita, alla direzione che si vuole intraprendere e anche alle relazioni che si costruiscono.
Anche un percorso breve permette di avvertire immediatamente un maggior senso di empowerment, ovvero di controllo, centratura, potere sugli eventi che incontriamo nella nostra esistenza.
Cessiamo di sentirci in balia degli eventi e cominciamo a sentire di vivere realmente la nostra vita. Non reagiamo in affanno a ciò che ci accade ma agiamo sulla base di scelte e considerazioni consapevoli.
L’obiettivo è quindi quello di cominciare a sentirci più calmi, meno ansiosi, più soddisfatti e realizzati. Automaticamente diminuiscono il senso di rabbia e frustrazione che viviamo nei confronti della vita e delle sue sfide.
