Post parto: nasce un bambino ma soprattutto nasce una madre

4 Feb 2020 | Crescita personale

Post parto: nasce una madre. Per prima cosa, nasce una madre con l’arrivo di un neonato. E il periodo così delicato del post parto è andato completamente perso nella nostra società industrializzata. Causando spesso disturbi dell’umore e depressione nella nuova madre. Fragile e non supportata.

Non è strana la nostra cultura che dedica tutta la sua attenzione alla nascita di un bambino – concentrandosi quasi esclusivamente sull’ansia e la paura – mentre così poco si concentra su quel periodo fondamentale dopo la nascita, quando si stabiliscono ritmi che avranno un effetto sull’individuo e la famiglia per decenni?

– Suzanne Arms –

Il periodo post parto

Sono tante le neomamma che si rivolgono a me per avere sostegno nel complicato periodo del post parto. Troppo spesso nella nostra società una nuova madre si ritrova sola, senza alcun sostegno in un periodo di grande fragilità. Troppo spesso compagni, famigliari e amici si concentrano gioiosi sul nuovo bambino, dimenticando che tradizionalmente in questo periodo madre e bambino hanno bisogno di cure e accudimento.

La storia e le tradizioni culturali ci insegnano che in questa fase di grande fragilità e vulnerabilità è la madre che ha bisogno di essere accompagnata, sostenuta e riconosciuta nel suo nuovo ruolo. Come accadeva in passato. E in quelle culture in cui accade ancora, i disturbi più comuni del post parto come baby blues e depressione virtualmente non esistono.

Cosa cambia nel post parto?

In un articolo ormai classico, gli studiosi  Stern e Kruckman (1983) presentano una critica antropologica di tutta la letteratura relativa al periodo post parto, focalizzandosi su fattori quali l’organizzazione del gruppo famigliare e le aspettative di ruolo dopo la nascita di un bambino. Dalla ricerca emerge che nei paesi in via di sviluppo e a basso reddito prese in esame, i disturbi del post parto, inclusi i cosiddetti baby blues (ovvero un disturbo transitorio caratterizzato da malinconia, tristezza e inquietudine che ha un picco tra il 3-4 giorno e termina tra il 10 e il 15) sono praticamente inesistenti. Al contrario, nei paesi industrializzati tra il 50% e l’85% delle nuove mamme soffre di baby blues e tra il 15% e il 25% vive invece una vera e propria depressione post parto.

Mancanza di rituali nel post parto delle donne nei paesi industrializzati

Questo articolo fondamentale è stato uno dei primi a suggerire l’esistenza di una relazione tra l’organizzazione sociale/mobilitazione  post parto e depressione post parto. Gli autori sostengono che l’esperienza della “depressione” nei paesi industrializzati possa rappresentare una sindrome connotata culturalmente e determinata da una mancanza di strutturazione sociale degli eventi che avvengono dopo la nascita del bambino, di riconoscimento sociale della transizione di ruolo per la nuova madre e di una totale mancanza di sostegno concreto e aiuto per la nuova madre.

Fenomeni sociali che proteggono la fragilità della donna nel post parto

Stern e Kruckman rilevano che nelle culture in cui vi è una bassissima incidenza di disturbi dell’umore post-parto vi erano dei rituali che fornivano sostegno e accudimento per la nuova madre. Queste culture, sebbene piuttosto differenti tra loro, condividevano 5 strutture sociali protettive:

♥  Un periodo post parto chiaramente distinto e determinato

In queste culture, il periodo post parto è riconosciuto come un tempo distinto dalla vita normale. E’ un periodo in cui si suppone che la mamma possa recuperare. Le sue attività vengono limitate e la cerchia delle donne della famiglia si prende cura di lei. Questo tipo di accudimento è noto anche nel passato delle nostre tradizioni come il puerperio. In questo periodo la nuova madre faceva una sorta di apprendistato circondata da altre donne già madri e più esperte che accompagnavano la nuova madre.

♥ Misure protettive che tengono conto della fragilità di una nuova madre

Durante il periodo post parto si riconosce socialmente che la nuova madre ha un periodo di fragilità. Bagni rituali, lavaggio dei capelli, massaggi, fasciatura dell’addome e altri tipi di cure personali fanno parte dei rituali post parto dedicati alle donne in paesi come Guatemala, America Latina, Messico. Questi rituali segnano in maniera chiara la distinzione tra il periodo post parto e altri momenti della vita di una donna.

♥  Isolamento sociale e riposo obbligatorio

Il periodo post parto è il periodo in cui la nuova madre deve riposare, recuperare le forze e occuparsi del suo bambino. Insieme al concetto della fragilità, una delle pratiche più diffuse in questo periodo è l’isolamento sociale per le nuove madri. Per esempio, in Punjab, la nuova madre il suo neonato nei primi 5 giorni possono vedere solo le donne della famiglia e le ostetriche. Questa forma di isolamento sembra favorire l’allattamento e pone un limite naturale alle normali attività della donna. Al conteggio nella nostra società alle donne si richiede di intrattenere famigliari e amici in visita per vedere il neonato, talvolta anche durante la permanenza ospedaliera. Una volta tornate a casa con il neonato questo viavai di persone e amici continua. E richiede alla donna di attivarsi per ospitare e fare la padrona di casa.

♥ Assistenza funzionale

Perché possa esserci spazio per questo momento di isolamento e di riposo, la neomamma deve essere sollevata dal suo usuale carico di lavoro. Solitamente una donna più anziana o di famiglia affianca la nuova madre e  si prende cura dei bimbi più grandi e dei lavori domestici. Per esempio tradizionalmente in molte culture la donna faceva ritorno nella casa della famiglia d’origine dove la madre o le sorelle e le zie offrivano questo tipo di aiuto.

♥ Riconoscimento sociale del suo nuovo ruolo e status

Nelle culture studiate dai due ricercatori, alla madre si offre una grande attenzione personale. E’ lei più che il bambino il centro delle cure e delle attenzioni.  In Cina e in Nepal ad esempio la gravidanza non ricopre un ruolo così importante, mentre la madre è al centro delle cure e delle attenzioni di tutta la società  dopo che il bambino è nato. Questo fenomeno rappresenta un sostegno fondamentale per la neo mamma e si descrive con la locuzione “mothering the mother” ovvero  “fare da madre alla madre”.  Ad esempio lo stato di nuova madre si sottolinea e caratterizza con rituali sociali e doni. Nella cultura Punjabi, c’è una cerimonia della fine del puerperio in cui alla nuova madre si offrono bagni rituali e lavaggio dei capelli e un pasto preparato dal bramino prima che la madre faccia ritorno nella casa del marito. Il ritorno alla casa del marito è accompagnato da doni per la madre e il neonato.

Riconoscere il passaggio da donna a madre nel post parto

Qui di seguito la descrizione di un rituale post parto offerto alla nuova madre e al bambino  in Uganda dopo i primi tre mesi dalla nascita del bambino. Molto diverso da quello che succede alle mamme nei paesi industrializzati.

“Tre mesi dopo la nascita del bambino, la donna Chagga viene rasata e la sua testa decorata con una tiara gemmata. La donna indossa antichi abiti decorati con pietre preziose, riceve il segno distintivo delle donne adulte ed emerge dalla capanna per la sua prima apparizione pubblica con il bambino. Procede lentamente verso il mercato accolta con canti e urla riservata ai guerrieri che tornano dalla battaglia. Lei e il bambino hanno superato il periodo del pericolo. Il bambino non è più vulnerabile, ha imparato il significato dell’amore e a fare i suoi primi sorrisi e ora è pronta ad esplorare il mondo circostante”.

 

 

 

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