8 cose da considerare quando condividi foto dei tuoi bambini sui social

7 Ott 2019 | Problemi educativi

La maggior parte dei bambini ormai ha foto di sé sparse per i social media ancora prima di nascere. Con l’avvento di smartphone e social media ci divertiamo ad immortalare e condividere foto dei nostri cuccioli dall’ecografia in poi. Ma credo ci siano alcune cose da tenere in considerazione quando pubblichiamo le foto dei nostri bambini. Sia per quanto riguarda la privacy che per la sicurezza.

Il primo aspetto che mi viene da considerare è relativo al pubblicare e condividere foto imbarazzanti dei nostri figli sui social. E quando dico imbarazzanti penso anche a tutte quelle situazioni che fermiamo in uno scatto e che ci sembrano divertenti, ma che vista da una prospettiva più ampia potrebbero davvero avere un effetto sulla vita dei nostri figli.

Anche se troviamo divertente la foto o il video del bambino che compiono dei piccoli disastri o che non si comportano proprio al meglio, conviene ricordare che ogni immagine che viene caricata sui social media rimane per sempre. E crea una traccia permanente che potrebbe perseguitare il tuo bambino per tutta la vita. In un certo senso possiamo dire che la condivisione di queste immagini non è rispettosa nei confronti del bambino che non ha diritto o spazio per scegliere se vengano condivise o meno. Ma soprattutto non sappiamo come potrebbero essere percepite dagli altri o in che modo influenzeranno la sua vita adulta.

Ricordiamo sempre che un’immagine in qualche modo umiliante pubblicata in internet, ci rimane per sempre e potrebbe essere vista da compagni di scuola (potenzialmente bullizzanti), datori di lavoro, autorità o chiunque voglia curiosare nella vita di vostro figlio. Vale la pena quindi provare a mettersi nei panni del soggetto protagonista e chiederci se a noi piacerebbe che un’immagine del genere fosse disponibile online.

Che messaggio diamo ai nostri figli?

Un altro aspetto che mi sembra particolarmente preoccupante è che i nostri figli non imparino a dare alcun valore alla privacy della propria vita e delle proprie immagini. Ricordiamoci che siamo noi genitori a fare da modello educativo. E cerchiamo di insegnare ai nostri figli quali sono i rischi dell’uso dei social media e in che modo garantire la loro sicurezza online, ma poi quando si tratta di loro ci scordiamo assolutamente di queste norme di sicurezza. Il nostro compito di genitori è anche di educarli in questo senso. E di fatto quando continuiamo a postare foto dei nostri figli loro cominceranno a pensare che sia normale vedersi sempre online. In un certo senso gli insegniamo che non esiste la privacy e che non hanno alcun controllo sulla propria immagine.

Attenzione a condividere informazioni personali

La moda di condividere foto dei propri figli è ormai dilagante e osservo con preoccupazione genitori che ancor prima della nascita hanno già creato hashtag o account di instagram con il nome dei loro figli. Le ricerche sostengono che nei primi 5 anni di vita alcuni bambini sono ritratti in Internet più di 1500 volte. Non dimentichiamoci che tutti i social media danno la possibilità di localizzare dove è stata fatta la foto. Ora, solitamente non sono un’allarmista, ma quando il nome e cognome di un bambino è ricaricabile in internet, chiunque può cercarlo, vederlo e scoprire dove abita o cosa fa. Per cui limitate al massimo le informazioni che condividete in internet! Cercate di evitare i dispositivi con localizzazione e non postate mai dettagli relativi a dove vivete o il vostro indirizzo.

Evitate di postare foto dei vostri bambini nudi

C’è bisogno che spieghi perché? Saranno pure meravigliose e divertenti, ma non sono da condividere. Perché non sapete chi e come potrebbe utilizzarne e farne qualcosa che non desiderate. Per cui vi prego, se dovete pubblicare foto solo con i vestiti.

Chiedere il permesso di postare

So che questo potrebbe essere un argomento controverso. Molti genitori ritengono di avere il diritto di postare le foto di famiglia o le istantanee di momenti passati insieme. Eppure credo che non siano molti i bambini che desiderino avere una infanzia totalmente pubblica. E mentre i bimbi più piccoli non hanno molto da dire al riguardo, quelli più grandi dall’età scolastica in poi potrebbero non essere d’accordo nel veder condivisi tutti gli attimi della loro esistenza. Credo che i nostri figli abbiano diritto di decidere cosa e quando condividiamo immagini che li riguardano. E anche il diritto di non sentirsi violati nella propria privacy.

Hai controllato le impostazioni della privacy

Per assurdo che possa sembrare dalle rilevazioni fatte sui social media appare chiaro che molti genitori non verificano né tanto meno modificano le impostazioni della privacy con la giusta frequenza. Cosa significa? E perché è importante farlo? Tutti i principali social media hanno impostazioni per la privacy e può succedere che senza accorgersene tu stia condividendo momenti e situazioni della tua vita privata con perfetti sconosciuti. Per altro non possiamo conoscere le impostazioni della privacy di amici e parenti con cui condividiamo le foto e potrebbe benissimo essere che questi condividano con il pubblico in generale. Consiglierei dunque di restringere il campo di visibilità delle vostre foto a pochi e selezionatissimi amici e parenti.

Ma poi cosa succede alle immagini che postiamo?

Bella domanda: in realtà se ampliamo un po’ l’orizzonte in cui ci muoviamo ci accorgeremo che non sappiamo assolutamente che cosa accade alle immagini che mettiamo sui social media. Non sono rare le notizie di furti di dati digitali anche sui social media più gettonati. Io personalmente non so se desidero che questi giganti tecnologici abbiano qualsiasi tipo di dato relativo a me e alla mia famiglia. Per farne cosa poi? La tecnologia è sicuramente vantaggiosa nel metterci in contatto con persone a cui vogliamo bene e che abitano distanti da noi. Non potrei mai parlare alle mie amiche di New York non fosse per whatsapp. Ma alla fine rimane comunque un ambito che non conosceremo mai a fondo. Quindi meglio usare il buon senso e andare molto cauti rispetto a quello che si posta.

E infine ricorda l’importanza della presenza

Lo scrivo per ultimo, ma forse nell’ottica dell’essere genitore e dell’importanza della relazione questo paragrafo andrebbe scritto per primo. Sono mamma anche io e so con quale misto di orgoglio e piacere e gioia filmiamo ogni minuto del saggio di fine anno. O della gara di nuoto. O della recita di Natale. E siamo talmente orgogliose dei nostri piccoli mostri che posteremmo e condivideremmo le loro “eroiche” imprese in ogni dove. Poi mi fermo a pensare un attimo e ricordo all’improvviso un pomeriggio d’autunno nel cortile della mia scuola materna.

La mia mamma e il mio papà presenti come tutti gli altri genitori alla festa di fine anno. I telefonini allora non c’erano e non ho testimonianze di quel pomeriggio ma ricordo con precisione due particolari. Il mio babbo che mi prende in braccio e mi solleva perché io possa prendere le amarene dall’albero del cortile. E il sapore dolciastro e asprognolo di quelle buonissime amarene. Se avesse avuto le mani impegnate dal telefono per riprendermi non avrei mai assaggiato quelle amarene. E non avrei mai pensato che il mio papà fosse il più forte, il più altro e in assoluto il migliore papà del mondo.

Ogni volta che passiamo il tempo a riprendere i nostri figli loro non ci vedono, vedono solo un telefonino che li riprende. E la nostra faccia nascosta dalla tecnologia. Io credo invece che i nostri bambini abbiano bisogno di vedere e sentire che li guardiamo senza distrarci. Sono certa che possano gioire all’idea di avere la nostra attenzione incontrastata. E che questo gli permetterebbe anche di essere molto più presenti e in grado di assaporare l’esperienza che stanno facendo.

 

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