Differenze tra essere madre ed essere padre

16 Gen 2020 | Crescita personale

La società ci spinge sempre più verso un annullamento delle differenze tra uomo e donna. E un’omologazione completa di ruoli e funzioni. Ma le scienze ci dicono che esistono differenze evidenti tra uomini e donne anche nelle reazioni che hanno di fronte ai propri figli. Credo che saper cogliere queste differenze e accettare che abbiamo ruoli diversi sia fondamentale per lo sviluppo del bambino.

L’attivazione a livello cerebrale

Con la transizione alla genitorialità sia le neomamme che i neopapà mostrano un’attivazione nelle regioni cerebrali collegate all’empatia e alla comprensione. Questa attivazione permette loro di comprendere lo stato emotivo del bambino e le sue intenzioni comportamentali. Competenze fondamentali in tutto il periodo in cui il bambino non ha ancora appreso ad utilizzare il linguaggio. Sebbene come abbiamo visto, questa esperienza sia condivisa, uno studio del 2012 eseguito da alcuni neuroscienziati presso l’università Bar Ilan di Israele mostra che le parti del cervello che si attivano sono sorprendentemente diverse nelle neomamme e nei neopapà.

Differenze tra mamme e papà

Per le madri le aree più attive sono quelle più vicine al nucleo centrale del cervello. Queste aree sono deputate all’accudimento, alla cura e all’identificazione dei rischi. Per i papà, le parti che si attivano maggiormente sono collocate invece sulla superficie esterna del cervello dove risiedono le funzioni cognitive più elevate e coscienti, quali il pensiero, l’orientamento agli obbiettivi, la pianificazione e il problem solving.
Queste diverse aree di attivazione cerebrale potrebbero riflettere una differenza di ruolo e una diversa modalità di attaccamento verso il neonato di mamme e papà. Diversa qualitativamente e non quantitativamente, dato che per entrambi è molto forte. Si è soliti pensate che i bambini corrano dalla mamma per farsi consolare quando si fanno male o si sentono feriti, mentre il papà ha un ruolo maggiormente deputato al divertimento. Le evidenze indicano però che mamme e papà ricevono diversi effetti positivi a livello  neurochimico dopo determinati comportamenti legati alla genitorialità.

Effetti neurochimici

Nel 2010 una ricercatrice israeliana ha condotto uno studio su 110 madri e padri e i loro livelli di ossitocina. L’ossitocina è il cosiddetto ormone dell’amore, cha favorisce il legame tra genitori e bambino. La ricercatrice ha scoperto che per le donne i picchi di ossitocina (e quindi di conseguenza di dopamina) avvengono quando la mamma si prende cura dei bambini. Invece il picco di ossitocina nei papà avveniva quando si cimentavano in attività e giochi movimentati con i bambini.

Dato che il cervello dei bambini sembra mimare gli stessi livelli di ossitocina dei genitori – ovvero che hanno uno stesso benefico effetto di ossitocina quando giocano con il papà e quando si fanno coccolare dalla mamma – hanno maggiore propensione ad utilizzare quel comportamento in modo ripetuto specificatamente con quel genitore in modo da favorire al massimo lo sviluppo.

Il gioco movimentato non solo è un mezzo per consolidare il legame tra padre e figlio ma ha anche un ruolo fondamentale nello sviluppo del bambino.

Come cambiano i ruoli genitoriali

I ruoli genitoriali cambiano di generazione in generazione. Questi studi sul funzionamento cerebrale sembrano spiegare il motivo per cui talvolta (anche se non sempre) gli stereotipi madre/padre sembrano rimanere tali nel corso delle generazioni, nei diversi ambienti famigliari e in culture diverse.

La collaborazione e condivisione dei ruoli all’interno della famiglia è fondamentale. Ma la ricerca sembra suggerirci che ci siano delle specifiche caratteristiche di mamme e papà che favoriscono lo sviluppo dei bambini.

 

Spiegami le tue difficoltà in famiglia. Agiremo subito insieme per ritrovare armonia!

Privacy