Tieni in braccio il tuo bambino da in piedi!!!

11 Nov 2019 | Problemi educativi

Tieni in braccio il tuo bambino! Ma stai in piedi e non ti sedere…apparentemente per i bambini essere tenuti in braccio da in piedi è la cosa migliore. Lo so che come genitore questa cosa ti stravolge, ma almeno posso spiegarti perché funziona così.

Piange appena mi siedo

Quante volte ho sentito rivolgermi questa domanda da mamme e papà esauriti dalle ore passate a camminare con in braccio il loro cucciolo da poco arrivato. In un certo senso a volte sembra che i nostri neonati abbiano un vero e proprio sensore. E riescano così a capire se siamo seduti o in braccio. E ovviamente piangono appena ci sediamo. Sembrano proprio preferire di gran lunga essere portati in piedi.

Voglio rassicurarvi; non è un capriccio. A parte il fatto che in generale non credo nei capricci ma nei bisogni dei bambini. In realtà pare che la capacità di calmarsi se portati in piedi sia un meccanismo utile per la sopravvivenza. E per quale motivo possa essere molto utile portare i neonati in fascia o in braccio nei primi mesi di vita.

Il neonato portato in braccio si tranquillizza

Uno studio pubblicato nel Journal of Current Biology è stato in grado di dimostrare gli effetti calmanti dell’essere portati in braccio. Quando i genitori portano il neonato in braccio camminando, il neonato reagisce tranquillizzandosi. Inoltre mette in atto tutta una serie di variazioni coordinate a livello del sistema nervoso, motorio e cardiaco. Questa risposta è molto simile e correlata alle interazioni che avvengono tra genitori e cuccioli dei mammiferi.

Nello studio i ricercatori hanno usato un elettrocardiogramma per monitorare il battito cardiaco di 12 neonati sani. Inoltre hanno osservato e videoregistrato i loro comportamenti e vocalizzazioni durante momenti di interazione tra mamma e neonato. Ad esempio mettere il bambino nella culla, essere in braccio alla mamma seduta su una sedia o tenuto in braccio alla mamma che cammina continuamente.

Lo fanno anche gli altri mammiferi

I ricercatori hanno scoperto che quando il bambino viene portato in braccio si registra una notevole riduzione della frequenza cardiaca insieme a rapidi cambiamenti comportamentali.

Lo stesso tipo di reazioni sono state osservate in altri mammiferi (ad esempio gatti e scoiattoli). Anche per loro essere portati dalla mamma induceva un immediato effetto calmante. Questi mammiferi  assumevano immediatamente una postura più compatta con le zampe anteriori rannicchiate. La riduzione nella mobilità, nelle vocalizzazione di disagio e l’abbassamento della frequenza cardiaca sembrano dunque essere fenomeni adattivi.

Una strategia per aumentare le possibilità di sopravvivenza

Questa reazione che porta ad una maggiore tranquillità è una strategia evolutiva. Sarebbe molto utile per aumentare le probabilità di sopravvivenza del neonato quando è necessario fuggire di corsa, senza farsi notare. Questo meccanismo agisce anche  rafforzando la relazione tra madre e neonato.

Lo studio ha messo in luce un effetto evidente e significativo sul sistema nervoso parasimpatico del bambino. La scoperta di questo meccanismo  fisiologico neonatale è fondamentale.

In che modo ci aiuta questo studio?

Comprendere e tenere a mente questa risposta fisiologica del neonato consente ai genitori di avere maggiore pazienza, di ridurre il proprio livello di frustrazione e di adottare strategie genitoriali funzionali come il baby-wearing (portare il cucciolo) e la capacità di differenziare i bisogni del bambino.

Nei primissimi mesi di vita tenere in braccio il bambino e camminare (oppure metterlo in fascia) può essere un’ottima ed efficace strategia per calmare il neonato e aiutarlo piano piano ad ottenere una prima regolazione del sistema nervoso.

Imparare ad ascoltare i bisogni

Un neonato che ha una maggiore regolazione del sistema nervoso appare più tranquillo e consente a mamma e papà di costruire una serie di interazioni positive. Questo meccanismo fondamentale nei primissimi mesi di vita si attenua man mano che il bimbo cresce e che si può aiutare a calmarsi con molte più strategie.

Diventa allora fondamentale riuscire con gradualità a distinguere i bisogni del bambino e differenziare le risposte che si danno. Sono ancora tante tantissime le mamme che si rivolgono a me per risolvere le problematiche del sonno di bimbi già grandicelli. E appena cominciamo a parlare ci accorgiamo che l’unica risposta a qualsiasi bisogno del bambino rimane il prenderlo in braccio o offrirgli seno o cibo per placare il pianto.

Passati i primi mesi di vita credo invece che sia fondamentale cominciare a distinguere i diversi bisogni che il bambino esprime. E imparare a dare risposte diverse a bisogni diversi. Con la tranquillità che in questo modo lo aiuteremo a conoscere tutte le emozioni. E a imparare ad affrontarle e vivere con serenità.

Se hai passato la fase neonatale e non riesci ancora a distinguere tra i diversi bisogni del neonato e il tuo bambino riesce solo a stare in braccio a te, può valere la pena di scoprire insieme a The Family Trainer altre strategie per calmarlo.

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